Cose che volevo dire qua e là a gente qua e là e che non dico perché sono pigra, educata e senza tempo.
1) Il rispetto genera rispetto. Al supermercato, nelle relazioni e sul lavoro. Si può essere fermi, arrabbiati, stizziti, nervosi e tendenzialmente stronzi, ma nessun essere umano merita mancanza di rispetto. Vedete di essere educati, perché di base non sapete un cazzo di niente di nessuno. E, soprattutto, esattamente come lui, non siete un cazzo di niente nessuno.
2) In primavera escono, come le formiche dai muri, le mie coetanee finalmente gravide. Dico finalmente perché quante più rughe hanno le donne in faccia con tanta maggior tracotanza espongono il loro pancione. Ho visto donne di 40 anni con le mani dietro ai fianchi tirare belle dritte le pance con un sorriso soddisfatto come se avessero attaccato all’ombelico un premio Nobel. È vero, la vostra pancia è un successo, non un evento normale, ma di certo non è un merito. Non per noi altre almeno. Siete incinte e avete cento anni. Contenetevi perché c’è gente che non vi sta capendo.
3) Siamo abbastanza grandi e abbastanza professionisti per smettere di dire “per ieri” “il prima possibile” “è urgente”. Esistono i mesi, le settimane, le ore, i minuti. Usiamoli per darci dei tempi reali.
4) Non utilizzate la parola “amico” a cazzo. E non fatemi fare la lista dei requisiti.
5) L’elasticità è una dote che va usata il più spesso possibile. Ma ricordate che se dall’altra parte tirano troppo forte poi vi arriva in faccia una tranvata.
6) C’è gente sfortunata. Davvero. C’è gente che non ha soldi. Davvero. C’è gente che non siete voi. Pensateci ogni tanto e baciatevi il culo.
7) Non ci sono fiumi e non ci sono cadaveri che passano. E non c’è una giustizia divina. Ci sono solo brave persone e persone di merda. E tendenzialmente a un certo punto le persone di merda la pagano. Non per via del karma, ma perché quando ci si sente più furbi o più degni degli altri si tende a tirare l’elastico di cui sopra sempre di più, sempre di più, e poi sì, quando arriva il colpo fa male.
E a te, che lì per lì ti auguravi che tutto tornasse indietro, non rimane che fermarti a sussurrare un “te l’avevo detto”. Un sommesso rimprovero perché, per fortuna tua, sei ancora una persona per bene.